Sunday Night Anxiety: perché la domenica vola e ci lascia l’ansia
La Sunday Night Anxiety, o “Sunday Scaries”, è diventata un fenomeno sempre più noto anche in Italia, specie tra chi lavora o studia. Mentre gli auguri di “buona domenica” scorrono sui social, capita spesso di iniziare a pensare con ansia all’arrivo del lunedì. Ma perché ci sembra sempre che la domenica duri meno degli altri giorni? E cosa succede davvero nella nostra mente durante le ultime ore del weekend?
La percezione del tempo e perché la domenica vola via
Sabato mattina: sveglia con calma, colazione lenta, mille possibilità. Domenica sera: un battito di ciglia, ed è già quasi lunedì. Questa sensazione ha basi psicologiche precise. Numerose ricerche in ambito neuroscientifico confermano che viviamo il tempo in modo soggettivo e che le emozioni, la routine e le aspettative future lo influenzano in modo diretto.
- Anticipazione negativa: Sapere che arriva una giornata impegnativa o stressante come il lunedì può farci “vedere” la domenica come più breve, perché mentalmente siamo già proiettati altrove.
- Mancanza di struttura: Nei giorni lavorativi, ritmi precisi ci aiutano a tracciare il tempo. La domenica, invece, è più fluida e per questo il tempo sembra scorrere via senza che ce ne accorgiamo.
- Stato emotivo: Più siamo rilassati, più la mente registra meno eventi significativi, dando quella sensazione di “tempo che vola”.
Un malessere tutto italiano?
Nel nostro contesto culturale, la domenica ha elementi molto specifici che contribuiscono al senso di contrasto e di malinconia serale. Il tradizionale pranzo in famiglia, ad esempio, è un momento ricco di calore, ma anche carico di routine emotive. Se le aspettative non vengono soddisfatte, si genera un impatto più forte sul nostro umore.
A questo si aggiunge il cosiddetto rimpianto da procrastinazione: accade quando ci rendiamo conto di non aver fatto tutto ciò che ci eravamo prefissati per il fine settimana. Il mix tra doveri rimandati e momenti di relax non pienamente goduti si trasforma in un senso di colpa sommerso che sfocia in ansia serale.
Cosa succede nel cervello la domenica sera
Sul piano neurologico, la preparazione mentale alla settimana entrante innesca un’attivazione concreta del nostro sistema di risposta allo stress. Il corpo reagisce, e non è solo questione emotiva.
- Il cortisolo sale: Questo ormone legato allo stress anticipatorio può aumentare già dalla domenica pomeriggio.
- L’amigdala è in allerta: La zona del cervello che processa l’ansia si attiva al solo pensiero di responsabilità e impegni imminenti.
- Sogni agitati o insonnia: Il ritmo sonno-veglia può alterarsi per la tensione latente, influenzando anche la qualità del riposo.
Strategie per affrontare e allungare davvero la domenica
Esistono piccoli trucchi psicologici e strategie quotidiane che possono aiutarti a vivere la domenica in maniera più intensa e serena. Non si tratta di rinunciare al relax, ma di viverlo con un pizzico di consapevolezza in più.
1. Cambia ritmo, cambia giornata
Fare qualcosa di nuovo o fuori dal solito schema può “diluire” il tempo. Il cervello registra di più gli eventi inediti: bastano un’escursione, un esperimento in cucina o un gioco improvvisato per sentirsi davvero presenti. La domenica non deve per forza essere monotona o prevedibile.
2. Segmenta la giornata
Dividere la domenica in blocchi distinti (es. mattina per relax, pomeriggio per attività, sera per pianificazione) aiuta a organizzare il tempo in modo più consapevole. Si chiama chunking ed è una tecnica usata anche nella gestione della produttività. Ti permette di dare struttura al tempo libero senza snaturare la spontaneità del weekend.
3. Un momento per te ogni giorno
Non concentrare tutto il “piacere” nel weekend. Se pianifichi brevi momenti di benessere anche nei giorni feriali – come una cena particolare, un podcast interessante, un libro sul divano – ridurrai il carico emotivo tutto concentrato sulla domenica, rendendola meno “ultima spiaggia”.
Un messaggio (nascosto) dall’ansia della domenica
La Sunday Night Anxiety non è sempre un nemico da combattere. A volte è uno specchio che riflette squilibri più profondi: forse lavoriamo troppo, o dedichiamo poco tempo a ciò che ci fa stare bene. In alcuni casi, può persino essere un segnale utile per riconsiderare scelte, ritmi e abitudini troppo pesanti da sostenere.
Se però quest’ansia diventa costante, condiziona il sonno, o si trascina anche nei giorni seguenti, può essere il momento di parlarne con uno psicologo. Ignorarla non sempre è la risposta: ascoltare il proprio malessere può diventare, invece, il primo passo verso un lunedì un po’ più leggero.
E tu, sei tra quelli che si godono la domenica fino all’ultimo oppure nei tuoi pensieri è già lunedì pomeriggio?
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