“Buongiornissimo!” o silenzio totale? Come reagisci ai messaggi del mattino rivela chi sei veramente

Buon lunedì o buongiornissimo: che tipo di persona sei davvero?

Lunedì mattina. Apri WhatsApp con le palpebre ancora pesanti e… zac! Il messaggio di zia Carmela è già lì: “Buon lunedì! ☀️🌻”. Poco dopo, arriva anche il mitico collega del marketing con il suo immancabile “buongiornissimo”. Ma dietro queste abitudini digitali all’apparenza innocue, si nasconde molto più di quanto immagini. Il modo in cui ti rapporti a questi riti settimanali dice molto su chi sei veramente.

Sotto l’apparente semplicità di un messaggio del buongiorno, si celano abitudini, emozioni e meccanismi psicologici. Se ti fermi un attimo a pensarci, potresti scoprire dettagli sorprendenti sulla tua vera personalità. Sei pronto a riconoscerti?

L’Ottimista Seriale: energia positiva a tutti i costi

È colui (o colei) che, nonostante la notte insonne e la pioggia battente, rimane fedele alla routine del messaggio pieno di cuoricini, fiori e frasi motivazionali. Per l’Ottimista Seriale, ogni lunedì è un nuovo inizio, un’occasione per risollevare il morale al mondo intero — compreso il proprio.

Secondo la psicologia positiva, questo atteggiamento riflette un bias ottimistico: una visione della realtà plasmata dal bisogno di vedere sempre il lato positivo. Non è solo un modo per incoraggiare gli altri, ma anche una strategia personale per affrontare lo stress. Il messaggio del buongiorno, in questo caso, è più auto-terapia che gesto di cortesia.

L’Automatizzato: il re delle routine digitali

Un classico. L’Automatizzato è quello che ti manda il “buon lunedì” anche se è in vacanza su un’isola sperduta. Ogni settimana, sempre allo stesso orario, con lo stesso identico testo. A volte persino con lo stesso sticker. Come ci riesce? Semplice: è tutto diventato un automatismo.

Da un punto di vista neuropsicologico, questo comportamento è legato al chunking, ovvero alla capacità del cervello di trasformare i comportamenti ripetitivi in routine gestite in automatico. È come fare il nodo alla cravatta o avviare la moka: lo fai senza pensarci, anche prima del caffè.

Il rischio? Che il gesto perda completamente di significato. Se il messaggio del lunedì diventa un “duty” come lavarsi i denti, chi lo riceve potrebbe non percepirlo come autentico. E la connessione si affievolisce.

Il Nostalgico: buongiornissimo col cuore

Lui (o lei) ci mette l’anima. Ogni messaggio è un piccolo biglietto d’affetto, spesso condito da parole d’altri tempi: “ti auguro una splendida giornata”, “abbraccio caloroso”, “ti penso sempre”. Il suo saluto nasce dal profondo e ha radici ben piantate nel passato.

Si tratta di una personalità legata al valore della tradizione e alla memoria: il suo buon lunedì è un rituale intergenerazionale. A livello psicologico, il Nostalgico si muove sull’onda dell’ancoraggio temporale, ovvero quella tendenza a idealizzare il passato rispetto al presente.

In un mondo che corre, lui si ferma e manda un messaggio. Perché è il suo modo di esserci. E, a modo suo, di amare.

Il Resistente: buongiornissimo? No grazie

E poi c’è chi, a tutti questi messaggi, dice: basta. Il Resistente non ne può più. I gruppi WhatsApp lo infastidiscono, gli sticker lo irritano, i buongiorni a raffica lo esasperano. Se può silenziare tutto, lo fa. Se deve proprio rispondere, riduce all’osso: “Ok”. “Grazie”. “Tu?”. Ma dietro questa apparente chiusura, si nasconde spesso molto di più.

Il Resistente incarna la reattanza psicologica: quella sensazione di ribellione che nasce quando si percepisce una pressione sociale. Più si sente obbligato a partecipare a questi rituali, più si tira indietro. Non è freddezza, è difesa. A volte, persino un segnale di desiderio di autenticità: meno emoji, più verità.

Quattro profili, un’unica verità

Al di là di emoji e frasi motivazionali, questi messaggi racchiudono qualcosa di più profondo. Sono piccoli gesti che parlano di noi, dei nostri bisogni, e del nostro modo di stare in relazione. Le nostre preferenze comunicative rivelano tanto della nostra interiorità quanto qualsiasi lunga conversazione faccia a faccia.

  • L’Ottimista lancia arcobaleni per affrontare la nebbia interiore
  • L’Automatizzato tiene saldo il contatto, anche se col pilota automatico
  • Il Nostalgico protegge frammenti di affetto con un messaggino
  • Il Resistente sogna comunicazioni più sincere, anche in silenzio

E tu, in quale ti riconosci?

Se il lunedì ti viene naturale usare le emoji per spargere energia positiva, allora c’è un Ottimista in te. Se il messaggio parte ogni settimana come un promemoria impostato, forse sei un Automatizzato. Se credi che “buongiorno” sia prima di tutto un segno di buona educazione, potresti essere un Nostalgico. E se ti infastidiscono questi messaggi predigeriti, sei probabilmente un Resistente in cerca di autenticità.

Qualunque sia il tuo stile, ricorda: anche un semplice “buon lunedì” è un frammento d’identità. È un modo per dire “ci sono”, per lasciare il segno in una mattina qualunque. E, anche se spesso lo sottovalutiamo, questo bisogno di esserci è una delle forme più umane – e poetiche – della connessione digitale.

Come rispondi al 'buongiornissimo' del lunedì?
Emoji e cuori a raffica
Sempre lo stesso messaggio
Con parole vecchio stile
Sarebbe meglio il silenzio

Lascia un commento